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In Italia ci sono oltre 170.000 bar con una densità di 2,9 locali ogni 1.000 abitanti, e la Lombardia è la regione leader con i suoi quasi 30.000 bar.
Il turnover è altissimo e di frequente la stessa gestione non supera un anno di vita. Spesso si avvia un’attività con estrema semplicità e leggerezza, con la convinzione che aprire un bar sia una cosa semplice e che non sia necessaria una certa preparazione e nemmeno alti investimenti; quando le premesse sono queste il fallimento è dietro l’angolo e ci si ritrova dopo poco tempo con meno soldi, forse anche con importanti debiti e con la propria autostima in forte ribasso.

Il bar è un’azienda e chi lo gestisce deve essere un imprenditore che ha l’obbligo di chiarirsi le idee su quali siano le caratteristiche principali della propria attività. Qual è il mio target di riferimento? Perché vengono da me? Che tipo di servizio devo offrire? Ovviamente queste sono solo alcune delle questioni che un futuro gestore di bar deve porsi e alle quali deve cercare di rispondere in modo corretto. Ritengo che l’unico punto di partenza possibile sia quello di predisporre un chiaro e ben definito progetto di business, che tenga conto anche dell’aspetto finanziario e della pianificazione dei suoi flussi: non partire mai quando si sono impegnati tutti i soldi per l’avviamento (situazione frequentissima): è necessario garantirsi della liquidità a copertura di almeno 6 mesi di costi di gestione.

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La consulenza è fondamentale per aprire un bar

Il bar può essere di diversi tipi, da colazione, lunch bar, da aperitivo, evening bar, multipurpose, ecc…ma a prescindere da quale tipo di bar vogliate avviare ricordatevi sempre di creare la vostra Unique Selling Proposition, differenziatevi, cercate sempre l’unicità della vostra “proposta commerciale” e siate poi coerenti su tutte le scelte conseguenti. Pensate ai vostri clienti, ragionate con le loro teste, metteteli al centro del vostro progetto e trovate 100 motivi per farli partire da casa o decidere di cambiare strada per venire a prendere un caffè da voi o trascorrere 5 minuti di relax. C’è uno strumento che consiglio sempre per avviare qualsiasi tipo di attività e molto efficace anche per un bar, il business model canvas, utile anche per bar già avviati e che necessitano di un forte rilancio. Il business model aiuta a delineare il modo in cui si organizza l’azienda e la propria offerta per creare valore per i clienti, in un semplice schema suddiviso in 9 parti vengono definiti: la proposta di valore, la relazione con i clienti, i canali, i segmenti di clienti, i partner chiave, le attività chiave, le risorse chiave, i costi ed i ricavi. Verificate nel web e cercate le informazioni su come fare, studiate bene e costruitevi il business model canvas del vostro bar. Buon lavoro!

 

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FRANCESCO CACOPARDO, laureato in economia e commercio, ha iniziato la sua carriera in una multinazionale della GDO in Spagna. Dopo varie esperienze in Italia ed all’ estero in ruoli commerciali ed organizzativi, a 31 anni diviene dirigente e raggiunge posizioni di vertice prima in Carrefour e poi in Metro, assumendo via via responsabilità crescenti in termini di fatturato sviluppato e di numero di risorse gestite. Successivamente ricopre incarichi di direzione generale in Aziende imprenditoriali. Dal 2013 e’ consulente manageriale e supporta Imprese prevalentemente alimentari e distributive, contribuendo al miglioramento delle loro performance economiche e di vendita.
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