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tè e tisane bar.it

Quali sono i metodi per servire un tè nel bar di un Hotel 5 stelle lusso, secondo gli  standard di servizio della Relais&Chateux, della Leading Hotels of the World, American Academy of Hospitality Sciences e Swiss Luxury Hotels?

Vediamo quindi qualche informazione tecnica: solitamente si utilizzano apposite teiere  dotate internamente di un contenitore dove versare le foglie, che viene immerso di fronte  al cliente (un cucchiaino per persona e uno per la teiera) oppure delle palline in metallo  traforate che si introducono nella teiera di fronte al cliente. Quindi ricordate: tazzina  da tè, piattino, cucchiaino, un bricco di acqua calda, un piattino contenente sottili  rondelle di limone infilzate con degli stuzzicadenti da cocktail party (quelli con una sola punta e un ciuffetto solitamente in plastica all’altra estremità), un bricco di latte
freddo, una zuccheriera con zucchero, dolcificante, zucchero di canna e zucchero di canna in cristalli (per alcune legislazioni è proibito e bisogna usare solo gli zuccheri in bustine).

tè in hotel di lusso bar.it
Per evitare di rovinare i tavoli, anche il bricco di acqua calda, la teiera e il bricco di latte vanno posati sopra ad un piattino di dimensioni adeguate, con dei rondò tra il piattino e la teiera o il bricco (sono dei tondini di carta con un ricamo ai bordi che
servono come decorazione e per assorbire eventuali gocce, e molti hotel li fanno personalizzare con il proprio logo). Quasi sempre il tè del pomeriggio viene servito insieme a dei pasticcini e piccoli sandwich; recentemente da Scones sono serviti sopra ad un’alzata, con il solito tondino di carta, che viene posata su un piattino da dessert con il solito rondò. A disposizione anche un carrello per i dolci fronte al cliente e un portatovaglioli di carta da mettere sul tavolo, mentre molti hotel propongono anche una flȗte di Champagne scontata se ordinata insieme al tè.

Per le tisane, camomilla (solo in Italia servire insieme al piattino con rondelle di limone, nel resto del mondo la bevono senza limone) e infusioni varie, non servono né bricco del latte né il piattino e neppure i dolci. I te e le tisane in foglie vanno
conservati in contenitori a chiusura ermetica, le zuccheriere devono essere sempre pulite e riempite. Sconsiglio vivamente di utilizzare l’acqua bollente della macchina da espresso, ma utilizzate un bollitore apposito (con temperatura regolabile da 70 a 80° centigradi) riempito con acqua minerale naturale, in caso l’acqua potabile sia calcarea o abbia altri difetti.

Ovviamente un servizio del genere comporta notevoli costi, la materia prima, anche di ottima qualità, è quella che incide meno sul drink cost, lo staff impiegato per il servizio e il riordino, il materiale in ceramica o porcellana sono fragili e devono essere lavati e asciugati con cura, considerando le rotture, il costo orario dello staff e il tempo di occupazione del tavolo, i margini di guadagno che possono apparire esagerati in realtà non sono così ampi come molti credono.

Non tutti sanno che il tempo di infusione del tè, più è prolungato più è rilassante, mentre fino a 3 minuti è energizzante. Questo perché il prolungamento dell’infusione dà modo di sprigionare dei tannini che annullano l’effetto della teina.

ROBERTO AMOROSO Roberto Amoroso, inizia la sua carriera a 15 anni nel 1976 al Caffè Excelsior di Portofino , durante le vacanze estive  , nel 1978 si diploma all'IPSAR “ Magnaghi “ di Salsomaggiore Terme, lavora a Duesseldorf circa un anno, poi si trasferisce a Londra per apprendere la Lingua, rientrato in Italia si trasferisce a Rimini, nel 1984 conosce il Maestro Peppino Manzi , nel 1987 si iscrive all'AIBES e nel 2000 alla S.B.U., alternando le stagioni estive in Riviera Romagnola e Madonna di Campiglio, ha lavorato all' Hotel Atlantic di Riccione, al Savioli Spiaggia sempre a Riccione, Baia Imperiale Gabicce, Stork Club Madonna di Campiglio,Hotel Hermitage Isola d'Elba, Hotel Mont Cervin Zematt, Hotel les Sources des Alpes, Grand Hotel Park Gstaad .
ROBERTO AMOROSO
Roberto Amoroso, inizia la sua carriera a 15 anni nel 1976 al Caffè Excelsior di Portofino , durante le vacanze estive , nel 1978 si diploma all’IPSAR “ Magnaghi “ di Salsomaggiore Terme, lavora a Duesseldorf circa un anno, poi si trasferisce a Londra per apprendere la Lingua, rientrato in Italia si trasferisce a Rimini, nel 1984 conosce il Maestro Peppino Manzi , nel 1987 si iscrive all’AIBES e nel 2000 alla S.B.U., alternando le stagioni estive in Riviera Romagnola e Madonna di Campiglio, ha lavorato all’ Hotel Atlantic di Riccione, al Savioli Spiaggia sempre a Riccione, Baia Imperiale Gabicce, Stork Club Madonna di Campiglio,Hotel Hermitage Isola d’Elba, Hotel Mont Cervin Zermatt, Hotel les Sources des Alpes Leukerbad, Grand Hotel Park Gstaad .
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