Ci sono momenti nella vita in cui ci si ferma a riflettere sul proprio percorso, sulle esperienze vissute, sulle scelte fatte e su ciò che si è costruito. Spesso, è proprio in questi momenti che nasce il desiderio di raccontare, di incidere su carta una traccia della nostra storia, di condividere esperienze che, magari, potranno essere di utilità per qualcun altro.
Scrivere della vita di Peppino è un atto che richiede conoscenza del percorso che ha fatto il Maestro, raccontare del suo pizzico di follia e della sua tanta voglia di condividere. Il Maestro si racconta e mi dice se davvero valesse la pena mettere nero su bianco i ricordi di una carriera vissuta tra il profumo del caffè appena fatto, il tintinnio dei bicchieri, i drink miscelati e il calore delle cucine. Alla fine, mi ha detto: “Perché no?”. “Perché dovrei scrivere della mia vita? Perché raccontare il mio percorso personale e professionale?”
Una domanda che, a prima vista, sembrava quasi retorica. Raccontarele gesta di un grande barman non è mai cosa semplice. Si è assaliti da dubbi del tipo: “E se non interessasse a nessuno?” oppure “Che significato ha raccontare la carriera del Maestro?”. Eppure, scavando un po’ più a fondo, abbiamo trovato una risposta che lo ha convinto: perché ogni storia ha il potenziale di ispirare qualcuno.
La risposta sta nella potenza della condivisione: rievocare il proprio percorso non è uno slancio egocentrico, ma una possibilità tangibile di donare qualcosa ad altri. Magari un giovane curioso, magari un futuro barman, maître o chef de cuisine che sta cercando una direzione. Rivolgendosi, in particolare, ai giovani che intraprendono la loro strada in un settore stimolante ma impegnativo come questo, penso che se soltanto uno di loro trovasse lumi o sprone fra queste riflessioni, il lavoro del Maestro non sarà stato affatto inutile. E se anche solo uno di loro trovasse un po’ di motivazione tra queste righe, allora ne sarebbe valsa la pena.
In questi scritti, che si succederanno, metteremo in ordine i pensieri di una vita intrecciata alla passione per il mestiere dell‘ospitalità alberghiera e dell’enogastronomia, due mondi ai quali il Maestro ha dedicato praticamente tutta la sua energia e che continuano ad essere parte essenziale di ciò che è.
Ritorneremo indietro nel tempo e ripensare ai tanti episodi che hanno segnato la sua vita professionale. Alcuni sono stati difficili, altri divertenti; ma tutti hanno contribuito a farlo diventare ciò che è oggi.
Cio che vuole ribadire ai giovani è che questo mestiere può essere una strada ricca di soddisfazioni, se affrontata con passione e dedizione.
In conclusione, il messaggio del Maestro è di seguire i vostri sogni e di non avere paura di mettersi in gioco. La strada può essere difficile e piena di ostacoli, ma ogni passo vi porterà più vicino al vostr o obiettivo. E ricordate sempre che la vera ricchezza non sta solo nei risultati raggiunti, ma nelle esperienze vissute lungo il cammino.
E ora, con questa pagina finalmente riempita, possiamo dire di aver fatto il primo passo verso qualcosa di nuovo: condividere la storia del Papà di tutti i barman italiani con voi con la stessa passione con cui il Maestro ha sempre lavorato dietro al banco bar.