Tutti amiamo le birre creative, innovative, che sappiano stupire e ci sappiano accompagnare in un altrove sensoriale mai provato; ma quando parliamo di birra dobbiamo ben intendere che con l’anarchia non si fa la birra, ma solo strani intrugli irripetibili.
La ribellione nasce sempre da un attento studio del suo contraltare, la TRADIZIONE. Le birre innovative, resistenti, rivoluzionarie, hanno da fare i conti con l’ingombrante mole degli STILI. LO STILE della birra è un insieme di caratteristiche che si combinano, per formare un’unica entità identificabile. Tra queste caratteristiche si combinano misure oggettive: colore, densità, gradazione alcolica, amaro, ecc… insieme a caratterizzazioni sensoriali, aroma, sapore, struttura e corpo, che ne completano il quadro.
Gli STILI sono indispensabili per permettere al mondo della birra di parlare la stessa lingua. Molti stili si sono sviluppati nel tempo, spontaneamente, e sono diventati riconoscibili solo dopo (come Brown ales o Porter) altri invece sono nati da invenzioni certificate (ex Pils nel 1842 nella cittadina boema di Pilzen). Per tutti, comunque, si è avuta una parabola ascendente, quando la comunità internazionale ne ha riconosciute le peculiarità, quindi è sicuramente il mercato che fa lo stile. Ovviamente la storia influenza gli uomini, ma anche le birre che questi uomini hanno producono, e la natura da sicuramente una mano importante, almeno nei secoli addietro: acqua, luppoli, cereali e lieviti non sono uguali dappertutto, solo con le colonizzazioni dei nuovi mondi si iniziò a vedere reperibili prodotti lungo tutto l’arco dell’anno.
Anche La tecnologia da il suo contributo a questo sviluppo degli stili; tutti sappiamo che intorno al 1750 si ebbe la rivoluzione industriale. La birra, come ogni bene di consumo, divenne commercializzabile globalmente e cambiò di nuovo forma, cioè gusto. Infine non dobbiamo dimenticarci due fattori che, ahinoi, sembra che accompagnino l’uomo da sempre: le tasse e le leggi, che con ovvie ripercussioni hanno contribuito alla creazione, alla sparizione o comunque all’esito di alcuni stili. Quindi l’evoluzione è sempre in atto, ma per dare un idea della varietà di questo prodotto, basti pensare che da manuale BJCP (Beer Judge Certification Program) il disciplinare dei giudici internazionali di birra di qualità, ci sono ben 85 stili riconoscibili, senza contare le loro varianti che fanno schizzare il numero in maniera impressionante.
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