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Istituto Vermouth a Torino

Con lo scopo della valorizzazione e della promozione ha visto la luce il 7 aprile scorso l’Istituto del Vermouth!

Tra i soci fondatori si annoverano  Carpano e Cinzano, Giulio Cocchi e Gancia, Martini & Rossi e Tosti, Chazelettes e Sperone. In totale sono 16, ma l’Istituto è aperto all’ingresso di altri produttori purché condividano gli obiettivi e le attività di promozione e valorizzazione. Si pensa che le ricadute positive dell’Istituto si possano vedere anche sul mondo agricolo da cui provengono i principali ingredienti del Vermouth, a partire dal vino per arrivare agli estratti di erbe e spezie
La storia del Vermouth (conosciuto anche come Vermut, o Vermutte) è indissolubilmente legata al Piemonte ed a Torino.

Nella capitale sabauda si sviluppò, nel XVIII secolo, una sorta di aristocrazia dei vermouttieri che approfittarono del ruolo giocato da Torino sulla scena internazionale per far conoscere il vermouth in tutte le principali capitali e città europee.

Nel tempo, però, la bevanda è stata soggetta a dei cambi di lavorazione e quando è stata inserita tra le denominazione geografiche comunitarie (1991), non sono state indicate le caratteristiche ed i processi produttivi per distinguere il Vermouth di Torino da tutti gli altri. Dopo una lunga battaglia, però, il 22 marzo scorso il Ministero delle Politiche Agricole ha accolto la richiesta presentata dalla Regione Piemonte ed ha riconosciuto l’indicazione geografica Vermouth (o Vermut) di Torino. “Un vino aromatizzato – si legge nel decreto – ottenuto in Piemonte a partire da uno o più prodotti vitivinicoli italiani, aggiunto di alcol, aromatizzato prioritariamente da Artemisia unitamente ad altre erbe, spezie”.

Istituto Vermouth a Torino

Attendiamo quindi curiosi le prime azioni di tutela e valorizzazione da parte dell’ Istituto del Vermouth!!!

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