Se il caffè in Italia è una certezza, da oggi lo è anche il tipo di tazzina! L’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè ne ha studiata una apposita per le degustazioni.
La tazzina da caffè adatta per i veri degustatori ha caratteristiche precise: solo 25 ml di espresso, versati in 25 secondi, altrimenti il caffè sarà bruciato. Sopra la superficie del caffè ci deve essere un ampio spazio, così da far concentrare lì gli aromi sprigionati, in modo tale che l’olfatto possa concentrarvisi e possa coglierli tutti! Ricordate sempre, poi, che lo spessore della tazzina da caffè deve essere maggiore al fondo, fino ad assottigliarsi pian piano vicino alle labbra. Questo farà aumentare la sensazione di eleganza e leggerezza. Il peso, che va diminuendo di 1/3 verso l’alto, rende anche diverso l’isolamento termico della superficie della tazzina.
Parliamo ora del colore: se ne avete di colorate, forse state sbagliando qualcosa, visto che il bianco puro risalta il colore scuro del caffè e i riflessi della cremina. Negli ultimi giorni sono nate polemiche sulla bontà – messa in discussione – del caffè napoletano. Forse queste semplici regole dovrebbero tornare ad essere seguite un po’ in tutti i bar d’Italia, perché non possiamo lasciare che all’estero propongano caffè migliori. Esistono milioni di tazzine, ma forse ultimamente si va più a ricercare l’estetica che non la sostanza. Ma il caffè, proprio come il vino, è un elemento importante per l’enogastronomia, una vera e propria fetta di mercato. E come tale ha le sue regole e i suoi sapori.
Il caffè è dunque un piacere, sia esso in cialde, alla moka, in capsule o un bell’espresso al bar. E proprio il bar deve tornare ad essere il luogo dove la cultura del caffè può crescere e rigenerarsi.
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