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Il termine deriva dall’arabo ”harsciof” o ”al – kharshuf” che significa pianta spinosa, riferendosi quindi alle spine di questa verdura, mentre in italiano deriva dal nome scentifico Cynara scolymus, ovvero da cinis (cenere) e scolymus che in greco voleva dire appuntito.

Al bar questo vegetale entra in vari modi, il primo e l più immediato è il legame del suo nome latino e il famoso liquore amaro Cynar.

Il Cynar è il tipico amaro vero più definibile bitter, dal tedesco significa appunto amaro, che servito in vari modi è in assoluto, come categoria, il prodotto più versatine nella miscelazione che abbiamo nella bottigliera del bar.

Possiamo servirlo liscio, freddo, con ghiaccio, con seltz come dissetante o aperitivo, servito spritz allungato con vino e seltz, caldo con acqua e buccia di arancio, da non disdegnare la possibilità di concedere sensazioni amarotiche a long drink o medium per aumentare piacevolezza, capacità dissetanti, e grado aromatico più lungo.

Cynar  amaro a base di foglie di carciofo e infuso di 13 erbe e piante, è naturalmente ricco di profumi, ha un sapore dolce-amaro e un colore scuro. Nasce come tonico digestivo: contiene, infatti, cinarina, estratta dal carciofo cha favorisce la digestione. La sua gradazione alcolica di 16,5° lo rende, ad ogni modo, accessibile a tutti e gli farà guadagnare la fama di “amaro vero, ma leggero”. Il gruppo Campari ha acquisito Cynar nel 1995.

Il papà del Cynar era Angelo Dalle Molle, mestrino, produsse il liquore a base di foglie di carciofo nel 1952, l’amaro «contro il logorio della vita moderna» che deve la sua fama al Carosello con Ernesto Calindri seduto in mezzo al traffico cittadino mentre sorseggia il suo amaro

Dalle Molle era un geniale imprenditore nel giardino della sua dimora palladiana, villa Barbarigo Pisani a Strà in provincia di Padova, aveva impiantato una piccola fabbrica per produrre auto elettriche, era anche un filantropo diede vita alla “Fondazione per la qualità della vita” e al “Centro studi La Barbariga” per l’assistenza agli anziani. Era un industriale dalle velleità artistiche, infatti amico di Salvador Dalì, era membro del comitato d’ onore del Museo Dalì di Figueres dove sedeva gomito a gomito con l’ indiano Ratan Tata, uno degli uomini più ricchi della terra, e con Eva Petrescu, moglie del dittatore romeno Nicolae Ceausescu.

Prepararlo in casa? Si! Si può e qui di seguito una simpatica ricetta:

Una preparazione di liquore al carciofo homemade
Una preparazione di liquore al carciofo homemade

Ingredienti

30 foglie tenere di carciofo 
5 gambi 
1 litro di alcool a 90 °
700 g di zucchero
2 chiodi di garofano
1 l di acqua
scorza di 1 limone (non trattato).

Preparazione
Lavate le foglie di carciofo, asciugatele e tagliuzzatele. Sfilettate i gambi e tagliateli a dadini.
Lavate il limone, asciugatelo e con il pelapatate asportate la scorza senza la parte bianca.
Mettete in un barattolo, a chiusura ermetica, le foglie di carciofo, i dadini dei carciofi, i chiodi di garofano, la scorza di limone e l’acool e tappate. Lasciate macerare il tutto per 15 – 20 giorni.

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