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Barman: protagonista di una professione (2° parte)

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Continuiamo il nostro percorso attraverso le caratteristiche della professione del barman, fatta prima di tutto di passione ed apprendimento.

Per soddisfare un’esigenza quotidiana in casa, al bar, si pensa al caffè, non c’è bevanda più universale. Non c‘è gesto di esigenza personale più forte di quello di preparare un caffè. È la prima delle operazioni che si apprendono in giovane età, ed è l’esempio che voglio cogliere per spiegare i primi importanti concetti. Il caffè è il risultato di una miscela, di un gusto di preparazione compiuta da una persona qualsiasi. Il risultato può essere insufficiente, normale, oppure eccezionale. È la professionalità acquisita che porta al risultato migliore. Eccelenti devono essere i prodotti usati. Perfetta deve essere la tecnica per preparare questi prodotti. Ottimale deve essere l’impegno di chi prepara. Al miglior grado deve essere la cultura sulla materia di chi comincia da un caffè per arrivare alla costruzione dell’aperitivo o del cocktail più sofisticato. Questo mestiere, una volta appreso, può consentire di crescere ulteriormente per poter diventare responsabili del settore bar o proprietari di esercizi, o direttori di organizzazioni turistiche più complesse del food & beverage. La figura del Bar Manager è in costante evoluzione.

Infatti, oltre ad essere una scuola di mestiere, questo studio consente anche una scuola di vita. Viaggiare, fare esperienze in diversi ambienti, conoscere persone di tutti i tipi ed estrazioni sociali, possedere le tecniche sui prodotti e su ogni tipo di bevanda, istruirsi in linea generale sulla conoscenza dei cibi, sui vini, sul loro impiego e modi di servirli.

Nel lavoro del barman non va mai dimenticata la voglia di migliorare

In questi tempi si è riscoperta l’esigenza, dopo un’evoluzione troppo rapida e fantasiosa nel bar, di riprendere, per poi tramandarla, una cultura antica che rendeva noi barman italiani all’avanguardia nel mondo e che si stava disperdendo, riproponendola nella sua tipica classicità. I Baristi ed i Barman, o Bartender, in Italia sono migliaia ed operano con molta intensità in tanti locali di tutti i generi, dislocati su tutto il territorio nazionale e all’estero. A questi operatori, che prestano il loro servizio come normali barmen dipendenti, come proprietari del locale, come direttori di una troupe di specialisti o come barmen di alto livello, faccio il mio umile invito, dopo ad un’esistenza passata e dedicata a questo bel mestiere: mantenere alta la qualità umana e tecnico-professionale; perché il nostro Paese, che di turismo ed attività terziarie vive, ne ha un grande bisogno in questo momento.

Ai tanti giovani che oggi frequentano gli Istituti Professionali Alberghieri e della Ristorazione, anche a loro il mio sincero e sentito invito ad applicarsi maggiormente nello studio delle materie teorico pratiche, ma soprattutto ad acquisire più disciplina o essere più disciplinati per sé e per l’attività a cui andranno incontro.

È opportuno ricordare quale partenza e quale sviluppo abbia avuto questa lunga carriera e quale processo di formazione interminabile sia stato richiesto nel passato, in mancanza di una scuola e di una cultura, e nell’obligo di farsi da sè, viaggiando e lavorando all’estero da emigranti e passando di ambiente in ambiente. Oggi, giovani studenti, avete questa opportunità che vi danno le centinaie scuole dell’ospitalità, prevalentemente condotte nelle materie tecnico-pratiche da personaggi con un loro passato. Pertanto, approfittatene con umiltà ed attenzione nel vostro e nostro interesse.

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