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La storia al bar di Gabrio Lazzarini

Storie al bar è uno spazio dedicato a voi barman e baristi che da sempre lavorate dietro al bancone e a stretto contatto col cliente. Oggi, per Storie al bar, vi presentiamo la storia di Gabrio Lazzarini, un romagnolo doc pieno di passione e di professionalità.

Storie al bar nasce da un’idea di Peppino Manzi. Da molto tempo Peppino aveva in mente questo progetto per dar voce ai suoi ex giovani apprendisti barman del Cluny Piano American Bar e ai suoi ex allievi di scuola divenuti poi professionisti, poi aperto anche a tutti i barman, che potessero ricordare i primi anni della loro carriera delle vostre storie, delle vostre esperienze e lanciare un messaggio d’incoraggiamento ai giovani futuri barman.

Gabrio Lazzarini era un ragazzo semplice e tenace che anteponeva il lavoro a molte cose, perché ci si identificava, godeva della soddisfazione dei suoi clienti per i suoi servizi ed insieme alla sua empatia ed alla sua grande tenacia era un punto di riferimento per tanti colleghi.

La storia della breve vita di Gabrio Lazzarini la dovrò raccontare purtroppo io, perché Gabrio ci lasciò già un po’ di anni fa in un tragico incidente automobilistico causato dalla fatica al ritorno da un sevizio di un banchetto in una villa che lo aveva impegnato per tante ore.

Quando iniziai il mio insegnamento nell’Ist. Prof. Alberghiero di Cervia si facevano 3 anni per la qualifica, mi assegnarono una seconda classe assai numerosa da condurre e fu un inizio disastroso per dell’indisciplina della classe. Dopo alcuni giorni di studio e considerazione della situazione, presi in disparte alcuni leader della classe e gli dissi tranquillamente che se volevano continuare così con me avrebbero avuto pane per i loro denti e che avrebbero dovuto cambiar musica, nel loro interesse e per la mia tranquillità d’insegnamento. Quel gruppo più scalmanato e indisciplinato furono poi i miei migliori alleati per condurre con profitto e disciplina l’insegnamento negli anni a seguire.

Per cominciare a fargli capire l’ordine del lavoro in squadra gli feci subito un programma di lavoro a coppie, unendo i più deboli ai più intraprendenti, soprattutto li coinvolsi in pulizie degli ambienti di lavoro: nella sala come al bar.

Mentre li dirigevo mi sorprese un robustello ragazzotto silenzioso e attivissimo per l’impegno e la facilità di esecuzione del lavoro assegnatogli e come sapeva farsi aiutare dal suo coetaneo. Mi avvicinai a lui anche per la simpatia che emanava e le chiesi: tu hai già lavorato in questo nostro ambiente? Si, mi rispose, i miei genitori hanno una piccola pizzeria a Meldola e molte volte li aiuto. Ah, ho capito. Lo tenni d’occhio nei mesi successivi e notai che prediligeva andare a far servizio al bar. Va da sé che fece la stagione estiva al mio fianco al Cluny Bar. Gabrio raccoglieva con gli occhi il mio modo di lavorare, era sorprendente come mi sapeva imitare nei movimenti d’uso degli attrezzi e nel sapere miscelare i prodotti, nel sapere accogliere i clienti e suggerirgli il meglio di ciò che potevamo offrirgli. Ben presto divenne il mio sostituto nella miscelazione dietro al banco bar mentre io mi applicavo al ricevimento dei clienti.

Nelle sue qualità non c’era solo la buona tecnica di lavoro, ma anche una naturale empatia con il pubblico che gli permetteva un buon successo, il quale non adombrava il mio come barman, non ne ero geloso, anzi moltiplicava la nostra capacità nella esecuzione di un servizio rivolto al massimo a raggiungere la perfezione di soddisfare una clientela già allora esigente. Si faceva squadra perché anche con i colleghi aveva un buon rapporto. Gabrio Lazzarini era uno di quei Romagnoli che non aveva mai voluto allontanarsi dai suoi ambienti e tradizioni, tanto è che non raccolse mai il mio invito ad andare a imparare le lingue durante l’inverno all’estero. Fece con noi molte stagioni estive fin che anche lui aprì il suo locale “La belle Époque” Ristorante Piano Bar con tutte le caratteristiche del Cluny Piano Bar a Meldola nell’entro terra romagnola.

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Questa rubrica vuole essere una sorta di contenitore delle vostre storie di vita ed anche delle vostre ricette più importanti. Di volta in volta daremo spazio ad un barman che racconterà la propria storia umana e professionale e che ci dirà, con un aforisma, il suo modo di vedere questa straordinaria professione.

Gli articoli saranno pubblicati qui su bar.it

Per ogni articolo, appunto, troverete foto del barman aforisma e una sua ricetta “cavallo di battaglia”. Alla fine di questo percorso, raccoglieremo tutte queste esperienze in un volume: “Storie al Bar” e-book e cartaceo.

Se volete raccontare anche voi la vostra storia e la vostra carriera, potete inviare una mail a bar@bar.it indicando come oggetto Storie al bar. Ricordate di:

Indicare nome e cognome, luogo di provenienza;
Allegare il file con le domande a cui rispondere per realizzare l’articolo (POTETE SCARICARE IL FILE QUI)
Scrivere l’aforisma che vi rappresenta
Allegare una o più foto che vi rappresentano negli anni di lavoro
ricetta e spiegazione di un vostro cocktail con relativa foto

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