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Birra Tenute Collesi: l’artigianale italiana di Apecchio incoraggia il settore

Tenute Collesi

Tenute Collesi, il microbirrificio di Apecchio, nel cuore dell’Appennino marchigiano, annuncia l’acquisizione del 10% del capitale sociale di un’importante azienda di distribuzione francese, specializzata nella fornitura di birra.

C’è chi vende e c’è chi va. E c’è anche chi continua, come Tenute Collesi, a credere in un progetto nato nel 2007 e divenuto, in breve tempo, bandiera delle birre artigianali in Italia. La notizia arriva dopo dall’annuncio della cessione di quote che alcuni birrifici artigianali hanno fatto a favore dell’industria internazionale. “Un duro colpo anche per i competitor – dice Giuseppe Collesi, patron dell’azienda – perché significa che i sacrifici, i progetti dell’intero comparto perdono importanti interpreti. Ora è importante reagire. Il settore dell’artigianale è diventato davvero competitivo ed è necessario attrezzarsi, strutturarsi. Quello che è certo è che la qualità delle materie prime, l’impegno e le iniziative dei produttori, vengono ripagati, nel tempo, dai consumatori, oggi sempre più in grado di comprendere le caratteristiche, gli aromi e il gusto unico di un prodotto di qualità”. È per questo che Tenute Collesi rilancia il suo impegno guadagnandosi uno spazio della distribuzione francese: “L’export, in questo momento, rappresenta il 30% del nostro fatturato, quello francese il 7%. Con quest’operazione puntiamo a potenziare le vendite nel mercato d’oltralpe sia nel canale della Gdo, sia in quello dell’Horeca e arrivare al 20% di esportazioni in Francia”.

Un export sempre più vitale per Collesi che, nel mese di giugno, ha vissuto un importante momento. Le sue birre sono state infatti protagoniste, nella location del The Fullerton Hotel di Singapore, di uno degli eventi clou della capitale del sud-est asiatico. Sono stati oltre 600 gli invitati illustri presenti alla serata promossa dall’Ambasciata che ha scelto per rappresentare l’italianità, il brand Collesi. Successi dopo successi che continuano ad arrivare ininterrottamente, a distanza di un anno esatto (6 luglio 2016) dall’approvazione in Senato della legge che ha stabilito “identikit” della birra artigianale grazie alla spinta degli stessi produttori, con in testa Giuseppe Collesi: “Ma c’è ancora tanto da fare. Ad esempio dedicare alle artigianali reparti ah hoc anche nella Gdo, con spazi espositivi con indicazioni che esaltino la conoscenza della birra. È il momento di valorizzare la categoria evidenziando il lavoro fatto da chi produce birre capaci di esprimere un legame diretto con il territorio”.

Giuseppe Collesi

COLLESI: TRA PASSATO E PROGETTI PIONIERISTICI
Un’altra sfida che Collesi intraprende tra le numerose e pionieristiche già in cantiere. Come quella che porterà alla realizzazione di una sala emozionale, un percorso sensoriale (lo spazio sarà di 400mq sarà inaugurato entro il 2018) concepito all’interno dello stabilimento di Apecchio. Qui i visitatori avranno la sensazione di camminare nell’alveo di un torrente, con vera acqua di sorgente che sgorga dal Monte Nerone, entrare in una cascata, e poi in un giardino verticale con orzo e luppolo e percepire gli aromi delle birre Collesi. Tra i progetti anche l’ampliamento dello stabilimento di 8mila mq a 4 km di distanza dall’attuale sede produttiva. Una scelta fatta per dare il giusto spazio alla start-up “Sorgente di Birra” di Collesi che, prima in Italia, proporrà un’esclusiva linea di cosmetici a base di birra. Un progetto innovativo per il quale è stata finanziata una borsa di studio che ha coinvolto la ricercatrice Dolores Vargas Peregrina e le tutor Piera di Martino e Roberta Censi, dell’Università di Camerino che, per tre anni, hanno provato e combinato le materie prime in mano all’azienda e i loro effetti benefici.

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