Bar.it

Le Marche si impongono nell’ultima edizione del Beer & Food Attraction

Birra dell'anno

Grande soddisfazione per i risultati raggiunti dai nostri birrifici e dai nostri giovani chef nella quattro giorni riminese.

Si è chiusa da poco la nona edizione del Beer & Food Attraction, andata in scena a Rimini dal 19 al 22 Febbraio, e Le Marche possono ritenersi soddisfatte sia per i risultati conseguiti dalle proprie aziende brassicole che per quelli dei professionisti del settore della ristorazione.

La nostra regione, infatti, si è aggiudicata ben 10 dei premi in palio nel mondo della birra, risultando così quarta a livello nazionale, alle spalle del Veneto, con 16 allori, del Piemonte con 18 e di quella che è stata la dominatrice assoluta di questa edizione: la Lombardia, capace di aggiudicarsi ben 35 premi.

In gara oltre 2.227 etichette, realizzate da 305 diversi produttori, asaggiate alla cieca da una giuria composta da 81 giudici italiani e internazionali, che ha suddiviso gli sfidanti in 45 categorie diverse, assegnando a ciascuna solo tre premi: oro, argento e bronzo.

Il premio birrificio dell’anno è andato in provincia di Padova, al birrificio artigianale agricolo Crak Brewery di Campodarsego.

Gli ori marchigiani sono ben quattro, due dei quali vanno al Birrificio Artigianale MC77 di Serrapetrona: uno con la birra San Lorenzo, nella categoria “Birre chiare, alta fermentazione, basso grado alcolico, con uso di frumento non maltato, di ispirazione belga (Blanche, Witbier)” e l’altro con Ape Regina, nella categoria “Birre chiare, alta fermentazione, alto grado alcolico, di ispirazione belga (Belgian Golden Strong Ale, Tripel)”.

Nella stessa categoria, si aggiudica una menzione speciale l’azienda Styles Birrificio Artigianale, con la sua Simo’n.

Il terzo oro della nostra regione va a Fano, al birrificio RentOn che, con la Bombay, se lo aggiudica nella categoria “Birre ambrate, alta fermentazione, basso e medio grado alcolico, di ispirazione britannica (Mild, British Bitter, Extra Special Bitter, Irish Red Ale, British Brown Ale)”.

Infine, oro anche per il Birrificio MalaRipe di Ripe San Ginesio che, con la sua birra La Zoppa, ha sbaragliato la concorrenza nella categoria “Birre scure, alta fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione americana (American Porter, American Stout)”, piazzandosi davanti ad un altro produttore marchigiano: il Birrificio Mukkeller di Porto Sant’Elpidio con la sua Corva Nera.

Con la Tulio, invece, lo stesso birrificio ha collezionato anche la medaglia d’argento, all’interno della categoria “Birre chiare, ambrate e scure, alta fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana (Speciality IPA, Rye IPA, Belgian IPA, AIPA e APA fermentate a bassa)”.

L’ultimo argento arriva dalla categoria “Birre chiare, alta fermentazione, basso e medio grado alcolico, con uso di frumento e altri cereali, luppolate, di ispirazione angloamericana (White IPA, American Wheat)” grazie alla ‘Extrema Ratio White del Birrificio dei Castelli di Arcevia.

Si è piazzato terzo, invece, il birrificio Babylon di Folignano, con la sua Babylon Pils, nella categoria “Birre chiare, bassa fermentazione, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca e ceca (German e Bohemian Pilsner)”.

Bronzo anche per il Birrificio Blink che, con la sua Bala, risulta tra le migliori nella categoria “Birre chiare e ambrate, alta fermentazione, alto grado alcolico, luppolate, di ispirazione angloamericana (Double IPA, Imperial IPA)”.

Certamente soddisfatto il presidente di Unionbirrai delle Marche, Sebastiano Nabissi, che afferma: “Le Marche si fanno sempre ben vedere a livello nazionale, posizionandosi costantemente nelle parti alte delle varie classifiche di settore. In generale c’è un discreto turnover di birrifici, ma non dobbiamo dimenticare che veniamo da due anni e mezzo che ci hanno notevolmente rallentato.” Ora c’è grande ottimismo per il futuro, anche grazie alla nascita di ABM: l’Associazione birrifici Marchigiani che si prefigge di promuovere e salvaguardare i piccoli birrifici indipendenti, nonché sviluppare la cultura della birra.

Exit mobile version