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Ladies and Gentleman, il Signore dei barman: Vladimiro Foddi

Diamo inizio ad una nuova rubrica qui su BAR.IT. Uno spazio che sarà dedicata a voi barman e baristi che da sempre lavorate dietro al bancone e a stretto contatto col cliente.

Storie al bar nasce da un’idea di Peppino Manzi. Da molto tempo Peppino aveva in mente questo progetto per dar voce ai suoi ex giovani apprendisti barman del Cluny Piano American Bar e ai suoi ex allievi di scuola divenuti poi professionisti, poi aperto anche a tutti i barman, che potessero ricordare i primi anni della loro carriera delle vostre storie, delle vostre esperienze e lanciare un messaggio d’incoraggiamento ai giovani futuri barman.

CONOSCIAMO LA CARRIERA DI VLADIMIRO FODDI, UNO DEI PIÙ GRANDI BARMAN ITALIANI. SUCCESSI ED ESPERIENZE IN GIRO PER LA NAZIONE ACCANTO A PERSONAGGI FAMOSI CON CUI INSTAURA GRANDI RAPPORTI.

Vladimiro Foddi è il Signore dei Barmen, e conoscerlo è stata davvero una gran bella esperienza.

Nato ad Urbino nel ‘46, ormai da anni si muove con maestria nel mondo dei bar, degli chalet e degli alberghi.


Vladimiro Foddi ha iniziato in un famoso bar di Ascoli insieme al grande Lucio Sistili, quasi per gioco, portando i caffè agli uffici. Da allora, da quelle vacanze estive, ha abbandonato la scuola e ha iniziato a trasformare il suo gioco in un lavoro, lavorando nei migliori locali di Ascoli Piceno, accanto a gente del calibro di Nico Cerbore.

Da lì la carriera prosegue a Tivoli nei migliori alberghi, dove incontra personaggi famosi con i quali instaura un bellissimo rapporto. Poi il ritorno a Rimini e Riccione (quello che lui chiama ancora oggi “il paradiso”).

San Benedetto è però la sua casa, e qui gestisce il bar della Palazzina Azzurra e lavora con Adriano Uriani, a stretto contatto con i Pooh, Lucio Dalla, Silvia Coscina e tanti altri.

Il grande Claridge American Bar di San Benedetto del Tronto

Vanno segnalate l’inaugurazione dell’Hotel International e il lavoro al favoloso “Claridce Bar”, che Vladimiro ha gestito per ben 13 anni. Una whiskyteca con american bar con 900 bottiglie di whisky a la mescita. E anche qui i numerosi artisti che ha incontrato, dai New Trolls a Ivan Graziani, suo grande amico.

Dopo un periodo sfortunato torna sulla cresta dell’onda, senza arrendersi; fa tre stagioni a “La Terrazza” e riapre il Fitzgerald, altro splendido locale ispirato a C’era una volta in America, con piano bar e pista da ballo.

Dopo un anno a Pesaro torna ad Ascoli e lavora al “Delfino”, prima di gestire per altri due anni un locale a San Benedetto., un periodo al Capolinea di Civitanova.

Ora lo possiamo trovare al Gran Caffè Soriano di San benedetto del Tronto in splendida forma pronto ad accogliervi e a farvi assaggiare le sue magiche preparazioni.

Lo abbiamo intervistato per capire un po’ di più della sua personalità e del suo lavoro. Ecco come ci ha risposto.

Vladimiro Foddi, che cosa vuol dire per te essere un barman?

Essere un barman per me può avere tanti significati; sinonimo di tante sfaccettature, emozioni, personalità e passione.

Quando hai iniziato ad appassionarti a questo mestiere?

Ho iniziato da subito, dall’età di 13 anni, già miscelavo. Guardavo il proprietario, a quel tempo Lucio Sestili e mi ispiravo immaginandomi in quello che poi sarebbe stata la mia vita.

Quali sono state le tue prime esperienze, e cosa hai imparato da ognuna di esse?

Le mie prime esperienze mi hanno insegnato tutto quello che so oggi, la vita, i rapporti che si instaurano con il cliente e personaggi conosciuti sia nel mondo dello spettacolo che cinematografici.

Chi sono stati i tuoi maestri, e cosa ti hanno insegnato?

I miei maestri professionali sono stati tanti, dai primi come Lucio Sestili, il triestino Nico Cerbone al Bristol hotel di Merano, e molti molti altri, da ognuno di loro ho cercato sempre di carpire ed apprendere il meglio.

Quali sono a tuo avviso le doti e le caratteristiche che non possono mai mancare ad un vero barman?

Gentilezza, cortesia, ordine, pulizia, grande comunicazione.

Come è cambiato il mestiere del barman oggi?

Essere Barman oggi? Eheheh no comment.

Il ricordo più bello che hai dei tuoi anni di lavoro.

Ne ho davvero tantissimi, quello che mi è rimasto più nel cuore è quando ho iniziato a notare che nonostante la mia giovane età iniziavo ad avere un grande seguito perché le persone apprezzavano e amavano il mio lavoro e la mia persona.

Quali sono gli ingredienti che ami usare maggiormente?

Gin, vodka, rum e whisky sono l’elemento base di ogni miscelazione.

Che cosa rende speciale il locale in cui lavori? Cosa ti lega ai clienti?

I miei clienti vengono principalmente perché amano il buon bere, per l’amicizia instauratasi con il tempo e per la profonda stima e simpatia. Rendendo loro quel momento di svago un momento unico e piacevole.

Quali sono i cocktail che ami realizzare maggiormente?

Martini, Negroni, White Lady, Daiquiri. Il Martini è un classico intramontabile, il Negroni altro classico anche se oggi hanno provato a modificarlo, il White lady, amando i drinks agrumati, ha un sapore fresco amato principalmente dalle donne mentre il Daiquiri è a livello internazionale un classico con una base rum difficile che non piaccia.

Quale tipo di locali ami di più. Come dev’essere il tuo locale ideale?

Totalmente Old America, l’impronta dei locali nell’America dell’era del proibizionismo. Magici.

Tre aggettivi per descriverti

Credo di essere garbato nei modi, un grande ascoltatore, servizievole nei confronti del prossimo.

Tre aggettivi per descrivere i tuoi cocktail

Tre aggettivi per i miei cocktail? Creativi, unici nel tempo , amati.

Scrivi una frase che ti rappresenta, un motto, un aforisma, un messaggio che vorresti far conoscere a tutti

Il lavoro al centro della mia vita, come un grande amico di sempre, riesce ancora a divertirmi e darmi emozioni.

Vladimiro nella sua carriera ha collezionato anche numerosissimi premi e concorsi vinti, ma non è una sorpresa per un grande conoscitore di distillati, whisky, cocktail e rum. Ecco a voi il Signore dei barmen.

Questa rubrica vuole essere una sorta di contenitore delle vostre storie di vita ed anche delle vostre ricette più importanti. Di volta in volta daremo spazio ad un barman che racconterà la propria storia umana e professionale e che ci dirà, con un aforisma, il suo modo di vedere questa straordinaria professione.

Gli articoli saranno pubblicati qui su bar.it

Per ogni articolo, appunto, troverete foto del barman aforisma e una sua ricetta “cavallo di battaglia”. Alla fine di questo percorso, raccoglieremo tutte queste esperienze in un volume: “Storie al Bar” e-book e cartaceo.

Se volete raccontare anche voi la vostra storia e la vostra carriera, potete inviare una mail a peppinomanzi@gmail.com indicando come oggetto Storie al bar. Ricordate di:

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