Il re dei cocktail raccontato in un libro | Lo Zen e l’arte del Cocktail Martini

Da poche settimane è in libreria il volume Lo Zen e l’arte del Cocktail Martini (Wingsbert House) di Fabio Nascimbeni. Il libro è un viaggio affascinante alla scoperta del Martini, definito da molti “il re dei cocktail” e “una filosofia di vita”. L’autore esplora il Martini come prisma culturale alcolico, ricco di storie e aneddoti che hanno attraversato epoche e personaggi celebri.

Il libro non è soltanto un manuale di miscelazione, ma un racconto colto e appassionato che intreccia storia, cultura e lifestyle, mostrando come il Martini sia diventato un simbolo universale di eleganza e sofisticazione.

Per chi lavora nel settore questo testo rappresenta una grande occasione di approfondimento e ispirazione.

Il Cocktail Martini, antica miscela di gin e vermouth e simbolo universale di un modo di bere adulto e sofisticato, è stato definito “il re dei cocktail”, “una filosofia di vita”, “un prisma culturale alcolico ricco di mistica saggezza”.

Presidenti, attori, scrittori, nessuno è immune al fascino del Martini: da Franklin Delano Roosevelt che offre un Dirty Martini a Stalin alla Conferenza di Yalta, a Hemingway che ne crea la propria secchissima versione in disonore del generale Montgomery, a James Bond che lo vuole shakerato e non mescolato, a Umberto Eco che sogna di poter ordinare “il solito” Martini in ogni bar del mondo. Ma a ben guardare il Martini è anche impermanenza, semplicità, curiosità, e perseguimento della perfezione, nonché cerimonia suprema del bere bene. A fine lettura avrete scoperto che preparare e bere il Cocktail Martini, in fondo, non è che una pratica, semplice e quasi senza parole, attraverso cui imparare a vivere in modo zen il tempo che ci viene concesso.

Fabio Nascimbeni, quando non si occupa di educazione, tecnologia e cooperazione internazionale, si dedica a bere e scrivere di Cocktail Martini, che ha ordinato in bar ai quattro angoli del pianeta, documentando il tutto nel blog www.themartinihour.blog. Come ogni martiniano che si rispetti, è convinto che preparare, ordinare e bere un Cocktail Martini rappresenti un momento cerimoniale capace di elevarci, con il pensiero prima ancora che con l’ebbrezza alcolica, un po’ più in alto del normale, e un antidoto contro il logorio contemporaneo del mondo dei cocktail.