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Guinness: origini e curiosità sulla birra più amata

Guinness

La Guinness è una delle birre più conosciute al mondo, ma in pochi sanno che la prima birra prodotta nel 1759 da Arthur Guinness in realtà non era la stout scura che tutti amiamo, ma una Ale.

La famosa Draught scura è stata infatti prodotta solo nel 1959 per le celebrazioni del 200° anniversario della firma sul contratto che Alec Guinness appose per l’affitto di 9.000 anni fa della fabbrica St. Jame’s Gate, a Dublino. Prima della scura, la produzione aveva come cavalli di battaglia una Guineess Extra Stout e una Guinness Foreign Extra Stout, che era chiamata in origine “India West Porter” e che venne prodotta per la prima volta nel 1801.

La St. James’s Gate Brewery è oggi la più grande fabbrica di birra al mondo, e la Brewhouse 4 che si trova al suo interno inaugurata nel 2014 è uno dei sistemi di produzione più avanzati tecnologicamente ed ecosostenibili. Può arrivare a produrre fino a 2000 pinte all’ora. Pensate che la spillatura non viene fatta con anidride carbonica, ma con un apposito sistema che sfrutta il carboazoto per avere una schiuma molto consistente, cremosa e compatta.

Anche l’acqua è molto importante, e proviene dalla contea di Wicklow Mountains, a sud della contea di Dublino. Il tipico riflesso rosso è dato dalla tostatura dell’orzo, ad una tenperatura di 232°C. Il tempo di spillatura per ottenere una Guinness perfetta è di 119.5 secondi. E forse non sapevate che all’interno delle lattine di questa birra c’è una piccola sfera bianca che (widget) che serve per ridurre l’effetto surge una volta aperta.

All’interno del St. Jame‘s Gate c’è l’Open Gate Brewery, polo di innovazione Guinness dove ogni giorno si sperimentano lavori nuovi e processi produttivi avanzati. Se volete assaporare la Guinness in sapori e modalità diverse potete provarla nei cocktail. Tra questi il più famoso è il Black Velvet, creato nel 1861 per la morte del principe consorte Alberto, marito della Regina Vittoria. Mentre passava il corteo funebre, lo steward del Brook’s Club decise che “lo champagne doveva essere messo a lutto” e così creò questo classico con una parte di stout e una parte di champagne.

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