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Col sifone… a tutto seltz!

Non se ne può più fare a meno e all’ora dell’aperitivo la sta facendo da padrone… stiamo parlando del sifone del seltz indispensabile per preparare alcuni cocktails che vanno per la maggiore… due su tutti gli spritz e l’americano!

I suoi molteplici utilizzi dalla cucina, alla pasticceria e soprattutto nel bartending, aiuta chi è sempre alla ricerca di nuove tecniche, nuovi sapori e nuove sensazioni

Quest’utilissimo attrezzo sembrerebbe un complicato marchingegno dall’utilizzo astratto e dal prezzo esorbitante che necessita di un corso specifico prima di poterlo utilizzare ma tutt’altro risulta essere molto semplice e composto da 4 sole parti:
il contenitore nel quale versare gli ingredienti;
la callotta (o tappo) che si avvita sul contenitore e sul quale vengono poi avvitate le cartucce;
le cartucce di aria compressa;
i beccucci di varie forme per ottenere spume diverse.

Il seltz (o selz) non è altro che acqua potabile arricchita artificialmente con anidride carbonica. In questo caso le cartucce per il sifone contengono, per l’appunto, CO2 – anidride carbonica. L’acqua di seltz viene utilizzata per preparazioni, quali cocktail ed aperitivi – che richiedono di essere servite “schiumate”, tipo gli spritz.

Nonostante il nome faccia pensare alla città alsaziana di Seltz, essa deriva il suo nome da quello di Selters, una località tedesca da cui proviene un’acqua minerale ricca di anidride carbonica. In tedesco, infatti, quest’acqua viene denominata Selterswasser (“acqua di Selters”). In inglese viene chiamata soda water.

E fu proprio dagli studi di Joseph Priestley nel 1767 che scopri l’acqua gassata infondendo una ciotola d’acqua con anidride carbonica sospesa sopra una vasca di birra in una birreria locale di Leeds.

Nel tardo XVIII secolo, JJ Schweppe (1740-1821) sviluppò un processo per la produzione di acqua minerale gassata, sulla base del processo scoperto in Inghilterra, fondando la Società Schweppes a Ginevra nel 1783.

Di lì a breve si passò a mettere l’acqua in un recipiente a pressione di metallo con una valvola di rilascio e un beccuccio per l’erogazione pressurizzato che si pensa sia stato ideato da Baldassarre Cane, di Chesio.

Ora di Sifoni seltz ne troviamo di tutti i tipi, griffati,di alto design, dal vetro all’acciaio e ricaricabili… ma alla fine il più usato dai barmen è quello in plastica usa e getta della Schweppes… chissà se il Signor Schweppe approverebbe!

Antonella Ciccarelli

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