Bar.it

Intervista a Giancarlo Gariglio, Coordinatore della Slow Wine Coalition

Slow Wine Coalition

A pochi giorni dall’inizio di Slow Wine Fair, la manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto che si tiene a Bologna dal 26 al 28 febbraio, abbiamo intervistato Giancarlo Gariglio, Coordinatore della Slow Wine Coalition. Ecco cosa ci ha raccontato.

1) Che cosa significa oggi in Italia parlare di vino? Che fetta di mercato occupa questo prodotto nell’universo horeca?

Slow Wine Fair è una fiera internazionale dedicata a tutti i protagonisti della filiera del vino. Tra questi, i professionisti dell’universo horeca ricoprono un ruolo molto importante, perché rappresentano lo sbocco principale per i piccoli e medi produttori che prendono parte alla manifestazione. Basti pensare al volano che questo settore ha dato al fatturato dei primi 9 mesi del 2022, con un +47% rispetto all’anno scorso dovuto alla ripresa dei flussi turistici. I vini che troviamo a Slow Wine Fair (BolognaFiere, 26-28 febbraio) vengono, infatti, destinati soprattutto al canale horeca piuttosto che alla grande distribuzione. Tutti coloro che lavorano nel settore del food and beverage e dell’ospitalità vengono, quindi, considerati non come semplici venditori, ma come alleati nella diffusione di una produzione buona, pulita e giusta.  Ed è su questo che abbiamo lavorato insieme a BolognaFiere, per elaborare una proposta sempre più interessante per buyer e operatori del settore italiani e internazionali.

2) Come sono cambiate, nel tempo, le abitudini e i consumi di vino degli italiani? Che cosa ricercano gli amanti del vino oggi?

Nel giro di circa 30 anni siamo passati da oltre 100 litri a 40 litri pro capite all’anno. La qualità ha di certo superato la quantità. Il consumo non è più quotidiano, ma è riservato a momenti circoscritti legati alla convivialità. Questo ha contribuito ad aumentare il livello dei vini, il loro prezzo e il loro valore. Stiamo andando, quindi, nella direzione più giusta per il sistema produttivo italiano, che riscontra più curiosità nella scelta di vitigni differenti e maggiore attenzione all’espressione della biodiversità di un determinato territorio. I consumatori oggi sono più attenti e maturi, una tendenza che si riscontra soprattutto nei mercati esteri e tra i giovani, sempre più informati e propensi ad acquistare vino naturale e biologico. Questo trend l’abbiamo rilevato anche grazie alla guida Slow Wine, osservatorio privilegiato che da oltre 10 anni fotografa un mondo in conversione verso le certificazioni bio. E lo vediamo anche nel banco d’assaggio della seconda edizione della Slow Wine Fair, con circa metà delle cantine presenti (750 in tutto) biologiche, biodinamiche o in conversione.

3) Slow Wine Fair è la fiera del vino buono, pulito e giusto. Possiamo approfondire questi tre concetti?

La fiera di Bologna è innanzitutto l’incontro della Slow Wine Coalition, la rete internazionale costituita da produttori, professionisti e appassionati che si riconoscono nel Manifesto per il vino buono, pulito e giusto e che si riuniscono negli incontri della Slow Wine Arena – Reale Mutua per confrontarsi su temi di attualità e scenari futuri.  La manifestazione si inserisce nel percorso di crescita tracciato dai princìpi del Manifesto: è, infatti, l’unica fiera ad aver creato una commissione di assaggio per selezionare vini con una qualità ottima e, allo stesso tempo, rispettosi dell’ambiente. Per fronteggiare le sfide legate alla crisi climatica, la qualità non può prescindere dalla sostenibilità ambientale. È necessario produrre vini senza l’utilizzo di diserbi o chimica di sintesi, con un uso ragionato delle risorse naturali come acqua ed energia, e con tecniche che promuovono la difesa del paesaggio e dei vigneti da cementificazione, dissesti ecologici e incendi. Il concetto di giusto racchiude, invece, il rapporto che le cantine instaurano con i propri dipendenti e il ruolo sociale che le aziende ricoprono nella promozione della crescita sociale e culturale delle campagne e del territorio in cui operano. 

Exit mobile version