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Dopo il comfort food arriva il “comfort drink”

Il “The New York Times” che, come spesso succede, ha precorso i tempi ha annunciato o meglio dire decretato, la nascita del “comfort drink” fratello minore del già noto e blasonatlimoo “comfort food” che sta impazzando tra tavoli e cucine più e meno famosi in Italia e nel mondo.

Ma a cosa si fa riferimento quando si parla di “comfort”? Il comfort food o drink, come in questo caso, è il cibo, il piatto o la bevanda che ci riportano al passato anche solo pensandoli. Sono le specialità che ci preparava la nonna, che si mangiavano e bevevano in famiglia o con gli amici e che sono legati a ricordi e periodi felici della nostra vita. Comfort deriva da “comfortable” che in inglese significa “che ti fa star bene”.
Ad oggi il comfort drink, diversamente dal food, ha preso meno piede in Italia probabilmente perchè legato al mondo degli alcolici o superalcolici, quindi difficilmente riconducibili ad un passato remoto o all’infanzia.
Ma il drink non deve essere per forza alcolico e il comfort drink spesso non lo è. Piuttosto è semplice.

Latte e menta credo sia il padre di tutti i comfort drink sia per semplicità che per “vicinanza ai ricordi di bambino”; il Crodino, tanto caro a noi italiani è anche noto come “l’aperitivo dei piccoli” quello che i nonni ti fanno fare al bar perchè “si può”. Ma anche una bella birra fredda con uno shot di whisky alla fine può essere una valida alternativa anche se decisamente meno italiana e un po’ più strong delle prime due.
Insomma quello che conta davvero è che per il comfort drink così come per il food non ci sono regole di grasso, magro, secco, dolce, deve avere solamente un requisito: farci star bene!
E allora buon comfort drink a tutti!!!!!!

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