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Come servire e gustare la grappa, l’ammazzacaffè preferito dagli italiani

come servire una grappa

Al contrario di quanto si possa pensare, la grappa non dovrebbe essere considerata come un amaro industriale da ingurgitare tutto d’un fiato dopo i pasti. Questa è una prassi che denota una scarsa conoscenza e una cattiva reputazione di cui la grappa gode.

Al contrario, l’italianissima grappa, è un distillato di pregio che se servito e bevuto con le dovute attenzioni è in grado di regalare grandi “emozioni” gusto-olfattive, a patto di servire grappe di buona qualità come quelle selezionate da SaporideiSassi. 

E’ chiaro che la “responsabilità” maggiore ricade in primis sugli operatori che potrebbero e dovrebbero divulgare la cultura del grappino di qualità e tutto ciò che vi è attorno. Un mondo, quello della grappa, fatto di lavoro, tradizioni, fatiche e storia. La storia del distillato made in Italy.

Regole di degustazione della grappa

1 – Il bicchiere adatto

Al primo posto non poteva che esserci che la scelta del giusto bicchiere che a differenza di quanto si pensi, non è uguale per ogni tipo di grappa. Se per una grappa giovane il bicchiere a tulipano è la scelta obbligata, le grappe invecchiate e barricate, richiedono il bicchiere da cognac o da vino rosso, più ampio e adatto a prodotti che necessitano di maggiore ossigenazione.

2 – La temperatura di servizio

Troviamo differenze in base alla tipologia di grappa, anche sulla temperatura di servizio. Grappe giovani andrebbero servite tra i 12 ed i 15 gradi, per le grappe affinate, invecchiate e barricate la temperatura dovrebbe essere più alta, intorno ad i 20 gradi affinchè queste possano dare il meglio di se.

3 – Quantità

Se per le grappe giovani, quindi servite nel classico bicchiere tulipano panciuto, la quantità corretta da servire è esattamente a metà della pancia del bicchiere, per le grappe più complesse sia al naso che al gusto, quelle invecchiate servite in bicchieri più ampi, andrebbero riempite per circa 1/4 del bicchiere e gustate molto lentamente proprio come si fa con un buon scotch whisky.

4 – Il momento adatto

Ottimo digestivo dopo pasti abbondanti ma non solo, un buon distillato, è ottimo in ogni momento della giornata (ad eccezione della colazione), l’importante è dedicare il tempo necessario a godere delle emozioni che la grappa è in grado di regalare. Sorseggiare qualunque distillato, quindi anche la grappa, significa rilassare mente e corpo e lasciarsi andare a profonde meditazioni.

5 – La degustazione

Come già anticipato nelle prime righe del post, questo distillato merita le dovute attenzioni, non basta rispettare i precedenti consigli si ingurgita in un unico sorso. In questo modo si percepisce soltanto l’alcool nello stomaco, la grappa merita una “fine” più gloriosa.

Innanzitutto la grappa va annusata con il bicchiere a distanza di 10-15 centimetri dal naso, a “piccole dosi” onde evitare di anestetizzare l’olfatto. Impariamo a scoprire le sfaccettature del bouquet aromatico, gli aromi più nascosti, non tutti si palesano subito, imparate ad aspettare e vedrete che nuovi aromi faranno capolino.
Assaggiate a piccoli sorsi, roteate il liquido in bocca e deglutite, riscoprite in bocca tutti gli aromi che avete percepito con il naso. Sarà un esperienza memorabile.

6 – Gli abbinamenti

E’ chiaro a tutti che parlando di grappa, il consumo ideale resta a chiusura di un abbondante pasto ma ciò non toglie che si possa abbinare una ottima grappa a determinati alimenti a seconda della grappa, vediamone alcuni.

Altri abbinamenti sono possibili, tutto sta alla creatività e alla vostra intraprendenza, fermo restando che alla base ci sia cibo e distillato di qualità. E comunque, per la grappa come per il whisky od il cognac non va mai dimenticato che il piacere non è legato mai alla quantità ma alla complessità aromatica e in generale alla qualità del distillato.

 

 

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