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La Chartreuse dei monaci certosini

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A proposito di cosa hanno creato per noi i monaci nei conventi nel Medio Evo: vino, distillazione, elixir di lunga vita e tanto altro. Personalmente, non molto tempo fa, ho vissuto una bellissima esperienza in luoghi mistici che facevano tornare ad atmosfere antiche di nove secoli e più di storia.
Sono stato ospite alla Certosa di Voiron, per ben due volte consecutive, assieme ad un gruppo di clienti della VELIER , azienda importatrice di qualificati prodotti alcolici provenienti da tutto il mondo. L’ Ordine dei certosini fu fondato nel 1084, nella Val d’ Isere ad una trentina di chilometri da Grenoble nella Francia meridionale dove si produce la Chartreuse.
La Chartreuse è un famoso liquore di fama mondiale, prodotto dai monaci certosini nelle cantine della certosa di Voiron, la più grande cantina di liquori al mondo lunga 164 m. e decorata con due ali continue di grandi botti di quercia che invecchiano il liquore e dove assieme al gruppo degli ospiti ci è stata offerta una indimenticabile cena.

I liquori fabbricati dai Padri Certosini non contengono alcun additivo chimico. Il loro colore proviene dalle piante che lo compongono. Le 130 piante enumerate nella ricetta sono prima messe a macerare in alcol selezionato e di seguito distillate. L’alcol prodotto è addizionato con miele distillato e sciroppo di zucchero per ottenere i liquori verde o giallo che deve lungamente invecchiare in botti di quercia prima di essere commercializzato.

La storia
L’Ordine dei Certosini fu fondato nel 1084 dal frate Bruno. Verso la fine dell’undicesimo secolo frate Bruno, con altri sei compagni, ricevette dal vescovo di Grenoble, Sant’Ugo, l’indicazione del luogo dove potersi rifugiare per vivere isolati in raccoglimento e preghiera, tacere sempre, meditare e lavorare artigianalmente per tenere il corpo sano ed entrare totalmente in Dio. Il vescovo li accompagnò sul massiccio della Chartreuse, un altipiano desertico di difficile accesso, dove gli eremiti si costruirono un primo piccolo monastero. Dopo mille vicissitudini e secoli, valanghe, incendi, saccheggi, il monastero dovette essere ricostruito varie volte, più a valle. Poi le guerre religiose, la riforma, le vessazioni politiche, la rivoluzione francese. Tuttavia nel 1971 c’erano più di 21 Certose in tutto il mondo: dagli Stati Uniti al Brasile, in Spagna e in Italia, i religiosi in clausura si distribuirono in molti Paesi.

La Chartreuse nacque nel 1605 con i monaci certosini. I monaci di Vauvert (Parigi), nel luogo dell’attuale Giardino del Lussemburgo, ricevono un manoscritto originale dal Maresciallo d’ Estrées con la formula di un elisir di lunga vita, dove vengono citate tutte le piante che entrano nella composizione del liquore. Dopodiché, un lungo silenzio; A causa della sua complessità, la ricetta non venne prodotta. A quell’epoca solo i monaci e i farmacisti conoscevano i metodi di lavorazione delle piante. Nel 1737 presso la Grande Certosa di Grenoble, cominciarono a fare uno studio approfondito e lo speziale farmacista frate Jérome Maubec mette a punto il procedimento di distillazione; e frate Antonio, infine, redige il documento finale nel quale sono consegnati i segreti e le varie elaborazioni, e mette in fabbricazione l’Elixir de la Grand Chartreuse. Questo elisir è tutt’oggi commercializzato sotto il nome di “Elisir vegetale della Grande-Chartreuse”.
Il Liqueur de Santé, l’attuale Chartreuse Vert, venne invece elaborata nel 1764, con immediato successo, ma limitato nella regione del Daufhinoise.

Iniziarono quindi la produzione e la commercializzazione, allora era limitata alla vendita che faceva Frate Charles, che su di un mulo trasportava e vendeva nei mercati limitati alle città vicine di Grenoble e Chambery.
La rivoluzione francese del 1789 disperse i monaci dai monasteri. Nel 1793, per misura di prudenza, i monaci, volendo conservare la ricetta segreta, ne fecero una copia del prezioso manoscritto custodito da un solo religioso autorizzato che resta al monastero e un altro Padre conserva su di lui l’originale. Quest’ultimo arrestato ed inviato a Bordeaux, trova la maniera di far passare fuori dalla sua cella il documento ad un altro monaco rifugiato al monastero, ma non potendo far uso del loro segreto pensando che l’Ordine della Chartreuse non si potesse più ristabilire la diedero al farmacista di Grenoble Monsieur Liotard. Nel 1810 la formula del “rimedio segreto” fu inviata da Monsieur Liotard al ministero dell’interno, dell’Imperatore Napoleone I, per essere esaminata, ma ritornata con la menzione “Rifiutata”.

La ricetta tornerà ai monaci alla sua morte nel 1816. La formula venne modificata per ottenere un liquore più dolce e meno alcolico, la Chartreuse gialla a 40°C. Commercializzata per la prima volta nel 1838.
I certosini vennero espulsi dalla Francia nel 1903, e i segreti della Chartreuse vennero importati e prodotti nelle distillerie a Tarragona in Spagna fino al 1929, quando ritornò ad essere prodotta dai monaci col nome di Chartreuse in Francia, a Fourvoirie ai piedi del convento della Grand Chartreuse.

Dal 1935, a seguito di una frana a Fourvoirie, che distrusse la costruzione, il liquore venne prodotto a Voiron, dove è situata la più grande cantina di liquori al mondo (164 m), dopo che il lavoro di selezione delle piante è effettuato all’interno del Monastero. Investiti da questa missione dal loro ordine religioso, i certosini della grande certosa sono i soli a conoscere la famosa ricetta (in realtà solo due o tre di loro la conoscono realmente). Ancora oggi la formula è rimasta un mistero nonostante i moderni metodi di indagine.

Peppino Manzi

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