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Da oggi non preoccupatevi più delle macchie di vino sul vostro vestito in quanto due studiosi contemporanei Donna Franklin e Gary Cass Bioalloy hanno creato il vestito derivato dal vino sotto la loro etichetta di moda Micro’-be.

L’abito è fatto di cellulosa – una componente che è chimicamente simile al cotone – facendo crescere un tipo di batterio chiamato acetobacter che viene utilizzato per convertire in aceto il vino rosso formando così una “pelle”

“Il Micro’-be sono capi realizzati in cotone microbico che si forma sulla superficie del vino, quasi come se i batteri stessero cercando di formare una zattera per fluttuare sul vino”.

Cass, che svolge attività di ricerca per la University of Western Australia (UWA), dove Franklin ha lavorato, ha scoperto il materiale durante il tentativo di sviluppare un robot.

Gli studiosi credono che il materiale possa essere indossato come una seconda pelle, infatti hanno trovato il modo di rendere i batteri in tre dimensioni rendendo così la veste senza cuciture con l’unico problema dato dalla fragilità dello stesso.

Il materiale potrà avere presto un posto nel mondo della moda una volta risolto il problema della resistenza, ma già si pensa come potrebbe funzionare nella medicina come metodo per cicatrizzare le ferite.

Antonella Ciccarelli

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