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caffè zanetti bar.it

Qualche giorno fa, Massimo Zanetti ha rilasciato un’intervista al Financial Times. Una chiacchierata sulla filosofia aziendale, quotazioni in borsa e futuro del Massimo Zanetti Beveragre Group.

Proprietario di terza generazione della dinastia Zanetti Beverage in Italia, ha assaggiato il primo caffè all’età di due anni. Oggi, a 67 anni, la passione è la stessa di allora, e la sua azienda è al banco di prova della quotazione in Borsa. La Massimo Zanetti Beverage Group, proprietaria della Segafredo, mette in atto un piano di crescita e roadshow per raccogliere fondi per un’espansione sul mercato. Nel 2014, l’azienda ha generato una crescita del 15% rispetto al 2013, con 781 milioni di ricavi, ed oggi è presente in 110 Paesi.

Dalla sua sede di Treviso, Massimo Zanetti afferma di aver sempre avuto l’obiettivo di aumentare il consumo di caffè nel mondo, e con questa idea di espansione nel mercato internazionale, Zanetti diventa forte concorrente di Lavazza, Sturbucks e Jacobs Douwe Egberts che, insieme a Zanetti, rappresentano il 50% del mercato mondiale. Un mercato, quello del caffè, in continuo mutamento, con Egberts che ha acquistato Nestlè, e Lavazza e Illy altri potenziali in crescita nel panorama italiano. La quotazione in borsa della Zanetti garantisce una continuità aziendale e la possibilità di una capitalizzazione del brand, che attualmente ripartisce i suoi ricavi tra il mercato di massa (40%), servizi di ristorazione (21%) e private label (35%). I consumatori tendono ad essere fedeli ai marchi di thè e caffè e la strategia di Zanetti è stata quella di acquisire piccoli marchi locali (come l’asiatico Boncafe nel 2014) ed usare la distribuzione di tali marchi per far conoscere il Segafredo. Massimo Zanetti non cerca mai di cambiare il consumatore, ma di condividere con lui le novità.

I ricavi della quotazione in borsa saranno reinvestite per l’espansione nei mercati orientali (Cina su tutti) e rafforzare la vendita di un prodotto di qualità, che oggi vede il mercato maggiore negli Stati Uniti, poi l’Italia (11%), il resto d’Europa (35%) e il resto del Mondo (7%). Il tutto senza dimenticare le novità tecnologiche di questo settore, con i caffè-capsula (il cui valore è cresciuto a 9,7 miliardi di valore nel 2014) e le capsule biodegradabili. Insomma, per Zanetti è cominciata la sfida.

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