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La ricetta di questo famoso coktail prende il nome da uno dei più importanti edifici storici della capitale cubana, L’Avana.

Inaugurato il 30 dicembre 1930, l’Hotel Nacional, dalla particolare forma a H, si trova su un’altura nei pressi di Punta Brava, ad un’estremità della caletta di San Lázaro, secoli fa prediletta dai pirati.

La sua posizione strategica è sottolineata anche dal fatto che nel XIX secolo si trovavano qui la batteria di Santa Clara e il cannone Ordóñez, uno dei più grandi dell’epoca, posizionato in uno dei giardini dell’hotel. Il ristorante dell’albergo porta il nome di Don Luis Aguiar, governatore di Punta Brava, personaggio che fu in grado di ricacciare in mare i conquistatori britannici, durante l’assedio di L’Avana. Nel 1962, durante la Crisi dei Missili, la struttura fu trasformata in un centro di allenamento per le donne campesinos e negli splendidi giardini furono scavate diverse gallerie per contenere batterie antiaeree, nell’attesa di un eventuale attacco ordinato da John F. Kennedy.

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L’Hotel Nacional a L’Avana

La sua signorile opulenza ha attirato, sin dalla sua apertura, numerose celebrità, grandi politici e, prima della Rivoluzione Castrista, famosissimi gangster statunitensi. Ricordiamo Frank Costello, Joe Bonanno, Meyer Lansky e Salvatore Lucania, meglio conosciuto come Lucky Luciano. Nel 1946, nella suite presidenziale, con Frank Sinatra ad allietare la serata, si svolse la prima riunione dei boss delle famiglie mafiose statunitensi. Fu in quella storica riunione a L’Avana, raccontata poi ne Il padrino 2, che le famiglie si divisero gli affari dei casino, della droga e della prostituzione a Cuba. Tra i grandi personaggi troviamo Alexander Fleming, l’imperatrice Soraya, Ernest Hemingway, Rita Hayworth, Errol Flynn, Gary Cooper, Ava Gardner, Rocky Marciano e, tra i grandi politici, Winston Churchill, Nelson Rockefeller e i duchi di Windsor.

In epoca più recente hanno soggiornato al Nacional Marlon Brando, Robert Redford, Robert De Niro, Oliver Stone, Steven Spielberg, Diego Armando Maradona, Giorgio Armani e Naomi Campbell. Dal 1998 l’Hotel Nacional è un Monumento della Memoria Nazionale di Cuba, per decisione dell’UNESCO, che mai prima aveva dato un simile riconoscimento a una struttura di questo tipo. Ed è un riconoscimento arrivato subito dopo un nuovo cambio nella tumultuosa storia di questo edificio. Con la caduta dell’Unione Sovietica, il declino della Revolución e l’economia della Isla sempre più fragile, le autorità cubane decisero di rinnovare completamente l’albergo per aprirlo al turismo internazionale. Oggi oltre 90mila turisti ogni anno usufruiscono delle 426 stanze del Nacional.

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L’interno dell’Hotel Nacional

Sono almeno tre i grandi barman provenienti dagli Stati Uniti che, con il Proibizionismo in patria e all’apertura della struttura, si sono alternati nei diversi punti mescita del Nacional. Il grande Eddie Woelke, ideatore del “Presidente”, cocktail storico cubano dedicato al Presidente Gerardo Machado. Il mitico Fred Kaufman, padre del “Mary Pickford” altro cocktail storico cubano dedicato a Gladys Smith, celebre attrice del cinema muto soprannominata appunto Mary Pickford e Will P. Taylor, presumibilmente proprio il creatore della miscela dedicata alla struttura alberghiera, come scrive Charles Henry Baker Jr. nel suo “The Gentleman’s Companion: Being an Exotic Cookery and Drinking Book”, pubblicato nel 1939 dalla Derrydale Press di New York.

Nato con il titolo di Hotel Nacional de Cuba, successivamente è stato chiamato Hotel Nacional Special anche se, alcuni ricettari, lo hanno chiamato semplicemente National. Anche le ricette pubblicate nei tantissimi ricettari nel corso del tempo, hanno avuto proporzioni diverse dei componenti. La ricetta originale riportata da Charles Henry Baker Jr. nel ’39 è così composta:

1 jigger Carta de Oro Bacardi
½ jigger Lime juice
1 jigger fresh pineapple juice
1 tsp Dry apricot brandyShake with cracked ice, strain, serve in a tall cocktail glass with a stem.

Io, dopo visione di molti di questi, ho scelto la ricetta rivisitata e menzionata da Jim Meehan nel suo “The PDT Cocktail Book” del 2011:

60 ml. Bacardi Ron 8 anni
30 ml. centrifugato fresco d’ananas 1
1,5 ml. spremuta fresca di lime
1,5 ml. sciroppo di zucchero
7,5 ml. Orchard Apricot Rothman & Winter

Shakera gli ingredienti con ghiaccio poi versa filtrando di fino in coppetta cocktail. Decora con rondella di lime.

Cheers !

2 A_Ezio_Falconi_Arimo_Treviglio - Copia - Copia
EZIO FALCONI sulle orme del padre, conosciuto ed apprezzato esercente milanese, è da sempre operatore ed imprenditore nel settore Food&Beverage. Terminati gli studi (scuola alberghiera) agli inizi degli anni ’70 va a formare in Francia, Svizzera e Spagna la sua preparazione professionale. Al ritorno in Italia, altri locali di prestigio entrano a far parte del suo nutrito curriculum. Nel 1976 inizia in quel di Bergamo, dove attualmente risiede, la sua escalation imprenditoriale rilevando, trasformando e creando diversi locali di successo, sempre con nuove tipologie di lavoro. É socio, con “patente di assaggiatore” dell’Associazione Nazionale Assaggiatori Acquaviti (ANAG), dell’Accademia degli Acquavitai di Venezia, del Seminario Permanente Luigi Veronelli, della Federazione Italiana Cuochi (FIC) e dell’Associazione Barman Italiani – Professional (A.B.I.) di cui è uno dei Soci Fondatori. Oggi lo troviamo all’Arimo American Champagne Bar di Treviglio, un perfetto “speakeasy” dove intimità e benessere nel buon bere, regnano sovrani e,come dice direttamente Ezio, “nel suo piccolo buen retiro”. È il suo sessantacinquesimo impegno lavorativo.

 

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