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Terza ed ultima tappa del nostro viaggio tra le terre del centro e sud Italia e le loro specialità enologiche. Oggi vi portiamo in Puglia, Toscana e Liguria.

Risalendo la china non possiamo tralasciare un’altra grande regione la Puglia. L’anno scorso sono stato a trovare un mio caro amico nel Salento terra stupenda e come mia consuetudine ho girato per cantine scoprendo interessantissime produzioni. Sia se andrete nella mondana Gallipoli, nella stupenda Otranto come tutta la costa Salentina o a visitare la barocca Lecce, la Firenze del sud come viene chiamata, vi consiglio di assaggiare i vini del territorio magari andando a cena in una tipica masseria immersa in migliaia di oliveti secolari. Tra i vini ormai conosciuti in Italia e all’estero ci sono i famosi rossi Primitivo di Manduria e Negroamaro. Voglio svelarvi un segreto: le puglie sono tra i maggiori produttori di vino rosato in Italia, qui c’è una forte tradizione e produzione di questa tipologia dovuta ai Greci che impararono ai contadini Salentini come fare.

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Il Primitivo di Manduria è uno dei maggiori vini pugliesi

Quando raccoglievano le uve queste venivano riposte in sacchi di juta o di tela e le uve per compressione naturale si comprimevano facendo fuoriuscire dal sacco del mosto che veniva raccolto e fatto fermentare separatamente da cui si ricavava un vino rosato chiaro freso e leggero. Si presuppone che questa sia l’origine dei rosati in puglia poi rilanciata nel dopoguerra dal Barone Leone de Castris storico produttore di vini Pugliese.

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Tra i rossi pugliesi più amati, il Negroamaro

Una sera dopo diverse mangiate di pesce con questo mio amico abbiamo deciso di dirottare la cena su una ottima pizza e siamo andati in un paese chiamato Nardò e come abbinamento alla pizza ci hanno proposto un rosato, precisamente un Nardò Doc Rosato fatto con il 90 % di vitigno Negroamaro. E’ stato un abbinamento ottimo, il rosato era favoloso ricco di profumi e di struttura in bocca stupendo compagno della pizza. Vi consiglio, se andrete in Puglia, in vacanza di non farvi scappare un vino rosato del territorio, vi farà emozionare.

Voglio accennarvi anche altre tre mete molto interessanti senza dilungarmi troppo ma degne di nota per un viaggio, prima di queste è la costa dell’Argentario in Toscana con l’Isola del Giglio e poco più su l’isola d’Elba anche in queste isole come ad Ischia si pratica la cosiddetta “Viticoltura Eroica” cioè si coltivano le vigne su pendici molto scoscese e difficilissime da praticare utilizzando come detto prima il sistema dei terrazzamenti in queste terre prevale il vitigno autoctono Bianco Ansonica dal quale si producono ottimi bianchi e passiti.

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I vini passiti sono una specialità di Toscana e Liguria

Seconda zona di mare degna di nota è la Liguria, precisamente le Cinque terre, altro territorio con costoni rocciosi a strapiombo sul mare, anche qui c’è una piccolissima Doc molto interessante le cinque terre Doc e lo Schiacchetrà Passito Doc prodotti con uve locali quali Vermentino, Bosco e Albarola.

Concludendo, da ogni tipo viaggio vicino o lontano si torna arricchiti di storia di cultura di sapori di incontri di memorie, per certi aspetti non c’è un posto meglio dell’altro l’importante è partire con la voglia di scoprire e conoscere, magari assaggiando qualche buon vino locale fonte di tradizioni e cultura secolare.

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