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Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta della nascita del trasporto del ghiaccio e del suo re, Frederic Tudor.

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Una ghiacciaia dell’800

La guerra del 1812 causò tantissimi danni, e si sarebbe rovinato per sempre quell’anno a causa del disordine politico che colpì il commercio internazionale degli Stati Uniti. Uscito di prigione si fece prestare 2100$ per acquistare del ghiaccio e costruire una ghiacciaia all’Avana: una struttura a doppia copertura con sei piedi di isolamento che poteva ospitare 150 tonnellate di ghiaccio. La guerra si concluse nel 1812 grazie al Trattato di Gant, i mari erano finalmente liberi e così Tudor partì per Cuba e ottenne il successo. Nonostante tutto ebbe sempre dei grattacapi, come quando dovette inventarsi dei sistemi di conservazione individuale perché nessuno stava investendo nel frigorifero di Thomas Moore. Vendette il suo prodotto per tutto l’anno monopolizzando il commercio dell’acqua congelata grazie al governo cubano. Investì l’anno seguente in un’impresa trasportando agrumi da Cuba a New York racchiusi in 150 tonnellate di ghiaccio ma la frutta andò a male e perse 2000 $. Si indebitò pesantemente, ma nessuno lo fermava, estremamente deciso risanò il debito con una spedizione da 1200 tonnellate di ghiaccio. Fece affari in altre città della South Carolina, New Orleans e Georgia.. La sua offerta commerciale consisteva nel procurare alle famiglie del ghiaccio con un abbonamento di 10 $ al mese. Costruì le proprie ghiacciaie in punti strategici per i suoi affari facendo incrementare vertiginosamente la domanda di drink freschi in ogni porto. Gli affari andavano alla grande spedendo 4000 tonnellate di ghiaccio all’ anno e quando si mise in affari con Nathaniel Jarvis Wyeth, pensò ad un’ idea geniale per tagliare il ghiaccio: imbrigliare i cavalli ad una lama di metallo. Molti cercarono di imitarlo ma Tudor aveva altri piani…

Tudor si mise in affari con il mercante Samuel Austin spedendo 200 tonnellate di ghiaccio a Calcutta, facendo scalpore in India ma con grandi affari. Il governo di Calcutta si mobilitò e fece costruire una ghiacciaia, dato che il prodotto aveva un gusto decisamente migliore rispetto alla miscela di acqua e salnitro che usavano per raffreddare fermentati come vino e birra. Il ghiaccio di Tudor costava la metà rispetto a quello che arrivava dall’Himalaya, infatti fino ad allora gli abitanti locali avevano fatto bollire dell’acqua in vasi di creta che conservavano nel ghiaccio di montagna finché non si congelavano e poi li trasportavano a valle e li conservavano in cantine scavate nella terra. Nel 1934 Tudor ed Austin fecero un altro esperimento a Rio de Janeiro e grazie al suo enorme successo evitò la prigione per altri insolventi e fu soprannominato “Il Re del Ghiaccio di Boston”.

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Un ritratto di Frederic Tudor

La domanda che ci poniamo è: perché la storia del “Re del Ghiaccio” è collegata a quella dei drink? Perché i visitatori di Boston, New York ed altre città americane non potevano non notare che in estate c’erano enormi quantitativi di ghiaccio e che quella era una grande rarità e lusso nell’altra sponda dell’ Atlantico, invece in America era considerata una comodità essenziale. L’ acqua era bevuta sempre fresca e vi erano drink bevuti esclusivamente col ghiaccio tritato che divennero famosi i tutto il mondo come lo Sherry Cobbler ed il Mint Julep… Tutto ciò grazie a questo straordinario business-man, Frederic Tudor ovvero il “Re del Ghiaccio”.

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