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Ogni italiano che si rispetti inizia la giornata con un buon caffè espresso. Ma cosa bisogna fare per preparare un caffè perfetto? La risposta arriva dall’Università irlandese di Limerick.

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Il caffè è composto da ben 1800 prodotti chimici

Il caffè espresso è la bevanda più amata dagli italiani, e forse non solo, visto che gli studi sul caffè interessano tutto il pianeta. Pur essendo così tanto appassionati di caffè, siamo sicuri di saper preparare un caffè perfetto? E come deve essere un “vero” caffè espresso? Un team dell’Università di Limerick, in Irlanda, ha realizzato un modello matematico per verificare i parametri essenziali per preparare un caffè perfetto. Gli studiosi hanno fatto alcune considerazioni, tutte giuste: la bevanda caffè è composta da ben 1800 diversi prodotti chimici, che entrano in gioco nella preparazione e che possono modificare il risultato, senza considerare la lunghezza e la complessità del processo produttivo.

Molti studi sul caffè anche in passato hanno analizzato la fase dell’estrazione del caffè, ma ancora non ci si era interessati alla fase di filtraggio. La nuova ricerca, condotta da Kevin M. Moroney (già pubblicata sulla rivista di settore SIAM Journal on Applied Mathematics) entra nello specifico proprio su questo aspetto, completando un lavoro del 2015, semplificandolo. Come si estrae il caffè? Acqua calda che passa attraverso il caffè sul filtro. costruire un modello matematico su questo passaggio potrebbe portare alla fabbricazione e alla progettazione di macchine migliori, così da ottenere un caffè sempre più buono.

Uno studio irlandese avrebbe trovato la formula matematica per il caffè perfetto
Uno studio irlandese avrebbe trovato la formula matematica per il caffè perfetto

La ricerca ha già dimostrato che esistono due diversi tipi di estrazione dai chicchi, uno veloce con estrazione del caffè dalla superficie del grano, e uno con lenta diffusione delle sostanze interne. I grani quindi, secondo la ricerca, se troppo grandi di dimensioni produrrebbero un caffè “acquoso”, mentre se tritati fini danno vita ad un caffè più amaro: una macinazione fine riduce infatti il tempo di passaggio dell’acqua nel caffè; se la macinatura è grossolana, l’acqua farà più fatica, con effetti negativi sul prodotto finale. Con le informazioni raccolte dal confronto tra materie prime e parametri di preparazione è nato un modello matematico per prevedere la qualità del caffè. Il prossimo passo sarà capire come la posizione dei grani nel momento del passaggio dell’acqua possa incidere sul gusto del caffè.

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