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capodanno anni '60

Un vecchio amico, che non sentivo da tempo, nel farmi gli auguri, mi ha riportato al capodanno del ’69.

Era l’anno del film Borsalino, con Alain Delon e Jean Paul Belmondo. Decidemmo di passare quella notte in quello stile. E prenotammo un tavolo in un ristorante della collina per le 23.30.
Eravamo quattro coppie, rigorosamente abbigliati stile anni venti: smoking, punte a lancia. Colletto inamidato e capelli impomatati con riga al centro. Le signore, con cappellini e pajettes, e il resto conseguente.

Quando arrivammo, avevano già cenato e tenevano il dito sul tappo dello spumante. Ci sentivamo osservati come marziani, come usciti da un romanzo d’appendice. Iniziammo la cena tra tappi volanti e uno schiamazzo di auguri e abbracci. Tempo un’ora, e il locale si svuotò. Rimanemmo noi e una tavolata da 12. Il personale scomparve nelle cucine, a festeggiare a sua volta. Io mi alzai per andare in bagno, e rientrando mi venne incontro un tipo, col conto e i soldi, e mi disse: “Senta cameriere, volevo lasciare i soldi sul tavolo, poi quel gruppo di svitati, non mi dava fiducia..quindi pago e lei, e ci sono anche mille lire di mancia..buon anno a lei e famiglia”.

Ringraziai, con leggero inchino, ricambiandogli gli auguri, e intascai il malloppo! Quando il personale tornò in sala, avvertirono il padrone che i 12 si erano dileguati alla portoghese. Il padrone iniziò a sbraitare una giaculatoria poco cristiana….il personale era zitto. Li lasciai ancora un po’ nell’aceto, poi consegnai conto e soldi al padrone, con il racconto dell’accaduto….pregandolo, però, di lasciarmi la mancia…Si stapparono alcune bottiglie di spumante, e festeggiammo tutti insieme, come omaggio della casa. Ma al commiato, mi prese da parte, e in dialetto mi disse, che se non avevo lavoro, per me ci sarebbe stato sempre un posto…Il tempo non cancella niente!!!

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nino castorina bar.it
NINO CASTORINA, dopo avere per anni ricoperto il ruolo di venditore di prodotti alimentari, vini, liquori d’importazione, e poi di capo aerea, a 40 anni decide di realizzare la sua passione: essere imprenditore nel settore bar ristorazione. Dal ’73 ha rilevato una graziosa trattoria sulle colline di Bologna, e poi un decaduto ristorante nel centro storico di Bologna. Il ristorante Notai. Diventa associato A.I.S e poi Sommelier professionista nel ’74, nonché docente e fiduciario di Regione. Fu uno dei 6 prescelti per andare ad inaugurare l’Enoteca Italiana a New York, nell’81. In seguito ha svolto il corso di Barman Proprietario. Ha svolto questa professione per ben 37 anni.
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