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E’ ufficiale: la Birra Belga è Patrimonio dell’Umanità.

La decisione, sancita a novembre scorso, a questo punto è stata suggellata con una cerimonia in Belgio dove il ministro della cultura ha elogiato la diversità impareggiabile dell’arte della birra belga e l’intensità di questa cultura che ha permesso il riconoscimento”.

Se allora avete in mano un bicchiere di birra trappista, una Gueuze, una Lambic o una Blanche, sappiate che state per assaporare sorsi di cultura. La tradizione della birra in Belgio – ha stabilito l’Unesco – merita di figurare nella lista rappresentativa di quanto di meglio la cultura dei popoli esprime!

In un boccale si ritrovano le tradizioni ereditate dagli antenati birrai, praticate ad oggi, grazie alla trasmissione di generazione in generazione.  
La cultura della birra è ancora molto viva in Belgio: ogni provincia ha i propri birrifici, associazioni, musei, ristoranti e bistrot e organizza avvenimenti e feste “che contribuiscono alla creatività e alla diversità del mondo della birra belga”.

La domanda per entrare nella lista Unesco era stata presentata dalla Comunità Germanofona, a nome di tutto il Belgio, con il sostegno dell’organizzazione dei birrai, di varie associazioni, di ong specializzate e di istituti di formazione.
Il rappresentante Unesco a Bruxelles, Paolo Fontani, ha infatti presentato un attestato di riconoscimento al titolare del ministero delle attività culturali del Paese famoso per la passione brassicola.

 Vi si legge appunto l’appartenenza di questo sistema produttivo e valoriale al patrimonio culturale immateriale del mondo. In una cerimonia che si è svolta al Municipio di Bruxelles, si sono unite le rappresentanze delle tre anime del Paese:  Alda Greoli (Vallonia-Bruxelles), Isabelle Weykmans (Comunità di lingua tedesca) e Sven Gatz (Comunità fiamminga)!!!

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