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Alcol

“Ma i moralisti han chiuso i bar”, diceva tempo fa Guccini in una sua canzone e di nuovo alcuni moralisti rilanciano per poter applicare l’etichetta “famigerata” anche sulle bottiglie contenenti alcol!Succederà così prima o poi: l’eccessiva moralità, che non ha mai portato da nessuna parte, comporterà la chiusura di quei locali che sono forse rimasti gli unici veri luoghi di socializzazione.

In Inghilterra, pochi mesi fà, è diventato legge il decreto secondo cui sulle bottiglie di vino e di alcolici è obbligatoria la scritta “nuoce gravemente alla salute”ed un decreto legge è pronto anche in Italia per essere approvato.

Cari moralisti, che l’alcol, come tanti altri, fosse un prodotto da usare con cura, per così dire, lo sapevamo già, e non sarà una scritta a far cambiare idea, nè a risolvere i problemi di alcolismo e dipendenza, vera e propria piaga sociale nel Regno Unito.

Come per le sigarette, vince l’ipocrisia di mettere in commercio un prodotto (nocivo se lo si usa indiscriminatamente) ma che permette alle casse dello Stato di arricchirsi.

E non basta una frase per pulirsi la coscienza. A differenza delle sigarette, però, che nuocciono sÏ, quelle, alla salute, vino ed alcolici hanno alle spalle una vera e propria cultura, un movimento lavorativo ed un comparto di mercato che forse sarebbe bene rivalutare, modificare certo, ma tornare a considerare come “professionale”.

Ecco, parliamo di cultura. Siamo sempre molto bravi a distruggere in corsa, ad eliminare, sentenziare, tarpare le ali, spostare i problemi altrove. Non siamo invece bravi a creare cultura attorno ai prodotti, alla storia ed alla memoria.

Va insegnato ad avvicinarsi all’alcol con cura, rispetto, profonda conoscenza e un pizzico di divertimento. Demonizzare crea mostri e fantasmi (che magari sfociano nell’alcolismo), e il rischio è rivivere gli anni del proibizionismo e magari fomentare mercati illegali, assai più pericolosi di una buona bottiglia di vino in compagnia.

Lavoriamo invece sulle pene più severe, sui controlli più equilibrati (ingiusta la sospensione della patente a minimi tassi alcolemici), sul ritorno alla professionalità nei bar, sulla selezione e la formazione del personale.

Ci hanno stancato le prediche di chi vieta ma non conosce, e dopo queste righe brindo a voi, moralisti!

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