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Le tendenze nel mondo dei cocktail, oggi, non hanno più confini e da Londra a New York, da Sydney ad Amsterdam fino a Hong Kong, la modern mixology è a portata di tutti.

Viaggi più facili, maggiore scambio di notizie danno la possibilità a tutti i bartender di provare nuove techicne e nuovi ingredienti. Il 2014, secondo le statistiche, è stato l’anno dello Spritz, il cocktail più amato dai clienti anche nelle sue tante versioni aromatiche. Ricerca della tradizione e genuinità rimangono ancora un filone da seguire, specialmente attraverso i vermouth italiani. Per i cocktail di lusso, invece, crescono il Martinez ed il Sazarec. Lo zenzero è una delle spezie più usate.

Portando lo sguardo in giro per il mondo, Londra è ancora la capitale del mixology, spesso con barman italiani che fanno da apri-strada. Proprio grazie alla mixology si possono esplorare culture, ingredienti e metodi di lavorazione. Il risultato finale è un cocktail che possa coinvolgere, anche con la sua storia, il cliente. Ma nel futuro, occhio alla Cina, l’orizzonte dei drink e delle culture. E l’Italia, che posizione occupa in tutto questo? Non ci crederete, ma nella mixology siamo uno dei Paesi più all’avanguardia, grazie alla ricerca di spiritz storici, alla sperimentazione ed all’originalità. Detto questo, il 2015 sarà l’anno degli homemade e del molecolare, anche se il cliente non è sempre ben preparato sul tema, e di solito si è più appassionati che competenti. Ma ricordate, la differenza la fanno la ricerca, il viaggio e la sperimentazione.

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