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gin day milano bar.it

Per il terzo anno, a Milano, è andato in scena quello che oramai è diventato uno dei grandi eventi del settore del beverage: The Gin Day, un evento che, per l’ottima organizzazione ma soprattutto per la vasta gamma di proposte, attrae oltre che la maggior parte degli addetti anche molti appassionati.

In un vasto ambiente come quello de “La Pelota” in via Palermo hanno trovato spazio tantissimi produttori e rivenditori, dalle grandi case alle più piccole ma non per questo meno interessanti.
Durante la manifestazione non sono mancati master, interventi e semplici testimonianze della loro esperienza lavorativa, di bartender di calibro come Alex Kratena, Simone Caporale, Eric Lorincz, Agostino Perrone, Dario Comini e Antonio Parlapiano. Ma torniamo al vero protagonista della giornata: il Gin.

Il Gin Day è davvero il regno dei bartender
Il Gin Day è davvero il regno dei bartender

Ho iniziato dai classici e più conosciuti gin quali Hendrick’s, Bombay, Beefeater, Monkey 47, passando per quelli considerati una volta più di nicchia ma oggi molto conosciuti come Bulldog, Gin Mare, Gvine, fino a quelli considerati più ricercati come N° 209, con un’ottima la persistenza delle botaniche presenti, o il più particolare The Duke, gin baverese dove la presenza del luppolo restituisce un sentore inconfondibile tanto al naso quanto in bocca. Ma la vera novità sono le produzioni italiane. Grande sorpresa trovare così tanti prodotti italiani; finalmente facciamo noi quello che abbiamo insegnato agli altri. Partendo dal nord troviamo lo Z44 dalla storica azienda Roner con i suoi profumi di resina, erbe alpine e viola; il The Greedy, Gin anglo-padovano molto accattivante per un Gin Tonic al femminile; il Gino, gin ligure completamente biologico; il Giniu, gin proveniente dalla Sardegna prodotto con 5 varietà autoctone di ginepro, fino ad arrivare al gin Imea Gineprina d’Olanda proposto dal grande Fulvio Piccinino.

Sempre grande presenza di pubblico al Gin Day
Sempre grande presenza di pubblico al Gin Day

Vorrei spendere due parole in favore dell’organizzazione: molto ben riuscita, niente code per entrare grazie alla pre-registrazione, spazi sia interni che esterni dove potersi sedere, punti ristoro dove poter degustare cocktail ma anche bere un caffè e mangiare uno snack (non è facile, dopo averne provati alcuni, scendere le gradinate che portano ai vari stand magari con i tacchi). Ora è chiaro che il Gin ha conquistato una grossa fetta di mercato, anche grazie alla riscoperta delle vecchie tradizioni del bere; spero solo che non sia una moda passeggera per i bartender come l’essere tutti un po’ hipster e alchimisti, ma che nel tempo si consolidi . Solo un piccolo consiglio: bello e doveroso che tutti i bar abbiano qualche bottiglia di gin per dare un’alternativa, ma non deve diventare un incubo per il cliente il dover scegliere tra tutte queste etichette abbinate ad altrettante acque toniche: ci spaventate!!! Detto questo rimane solo da dire : complimenti a Bartender.it e arrivederci al Rum Day 2015.

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